Nella zona dell’estremo oriente le documentazioni sui massaggi iniziano nel 2600 a.C.
Secolo della vita di alcuni degli esperti nel campo più illustri, tra i quali Qi Bo, Dai Ji e Yu Fu sono i più importanti della storia del massaggio in Cina.
Tra i grandi medici che utilizzarono il massaggio forse il più importante è Bian Que, ovvero l’inventore del metodo diagnostico clinico, che fece uso del massaggio per lo scopo di curare delle malattie.
In teoria la più antica opera sulla massoterapia è “Dieci capitoli sul massaggio di Huangdi e Qibo” anch’essa ormai irrecuperabile.
Durante il regno Sui (581-618) questa terapia entrò tra le più importanti della Cina, per questo furono commissionate molte opere al riguardo.
Tra queste sono importanti:
“Eziologia e sintomatologia delle malattie” (610, Chao Yuanfang),
“Mille rimedi preziosi” (Sun Simiao),
“Collezione generale dei soccorsi sacri” (1117).
Nel XIV secolo furono fatti istituire sezioni di massaggi TuiNa nelle cliniche pediatriche.
Sun Simiao (孙思邈sempl., 孫思邈trad., Sūn Sīmiǎopinyin; fu un famoso medico cinese esperto nella medicina tradizionale cinese durante le dinastie Sui e Tang.
Gli fu attribuito il titolo di Re della Medicina cinese (药王, Yaowang) per i suoi significativi contributi alla stessa e l’estrema cura dei pazienti.
Sun Simiao è famoso per due testi,
Bèi Jí Qiān Jīn Yào Fāng ((备急千金要方)sempl. lett.
“Prescrizioni da Mille Pezzi d’Oro per le Emergenze” contenente 5300 ricette mediche in trenta volumi
Qiān Jīn Yào Fāng ((千金要方)sempl. lett.
“Supplemento alle Prescrizioni da Mille Pezzi d’Oro per le Emergenze” che contiene a sua volta altre 2571 ricette[1], entrambe pietre miliari nella storia della medicina cinese.
Gli viene anche riconosciuta la stesura del testo noto come
“Sull’assoluta sincerità del grande medico”, frequentemente definito come il Giuramento di Ippocrate cinese:
“ | Un grande medico non deve fare attenzione allo stato, alla ricchezza o all’età, nemmeno deve considerare se la persona sia attraente o meno, che sia amico o nemico, che sia Cinese o straniero o, infine, che sia colto o ignorante. Egli dovrebbe sempre agire e comportarsi come se si trattasse di parenti stretti. | ” |