Medicina tradizionale cinese – I cinque elementi: “legno” – 3° parte

medicina cinese

Riprendiamo la descrizione delle funzioni del Fegato.

1 – Alloggia l’Anima Eterea. È sede degli Hun.

Il concetto di Hun è connesso all’antica credenza cinese negli “spiriti” e nei “demoni”, creature con sembianze umane che vagano nel mondo degli spiriti. Alcune sono buone, altre maligne.

Il carattere Hun contiene la radice Gui che significa “spirito” e la radice Yun che vuol dire “nuvola”. La combinazione di questi due caratteri fornisce l’idea dell’Anima Eterea: spirito Yang di natura eterea essenzialmente inoffensiva e quindi non maligna. L’anima eterea che vive nel Fegato è una specie di personalità dell’anima che sopravvive dopo la morte e viene chiamata Hun. Rappresenta il legame tra lo Shen (il soffio vitale presente nell’Organo Cuore) e il corpo fisico, e comprende la personalità individuale che concretizza lo scopo della vita di ciascuno. È inoltre considerata la parte della consapevolezza collegata al ren, o benevolenza durante la vita. Per la cultura cinese, lasciato il corpo alla morte, l’anima eterea non si dissolve per tre generazioni poiché viene nutrita dal ricordo dei discendenti; poi, secondo le diverse fedi, si unisce allo spirito ancestrale della stirpe o a una divinità cosmica e fluisce di nuovo in un mondo di imponderabili essenze.

Lo Hun partecipa anche alle funzioni di immagazzinamento e distribuzione proprie del Fegato. Da vivi distribuisce buona volontà e benevolenza, che vengono conservate per esserci restituite dopo la morte dai nostri discendenti. Lo Hun non esiste solo per gli altri perché cresce, dando forma al destino unico di ciascuno. In condizioni ottimali sono le nostre azioni e decisioni a crearlo, mentre in situazioni negative possiamo inibirlo e rallentarne la crescita.

Uno Hun sviluppato è curioso e incline all’avventura, può intraprendere viaggi astrali attraverso il sogno, restando legato al corpo con un filo, come l’idea occidentale di anima. È anche la fonte della creatività e dell’espressione individuale; tutte le azioni creative immaginifiche e benevolenti derivano dal feedback fornito dal ciclo dello Hun che ha inizio in vita, un seme minuscolo e ancora chiuso che crescerà con ciascuno dando origine a una personalità complessa e meravigliosa come una pianta in pieno rigoglio (e qui ritorniamo come di incanto alla relazione con l’Elemento Legno).

Una discussione riguardo lo Hun non è completa senza che si discuta anche dell’Anima Corporea (Po) che alloggia nel Polmone, poiché i due concetti non sono altro che i due poli dello stesso fenomeno.

L’Anima Corporea (Po) rappresenta un aspetto molto fisico dell’Anima, cioè la parte dell’Anima che è indissolubilmente legata al corpo e che alla morte ritorna alla Terra. Il concetto cinese di Anima include pertanto sia l’Anima Eterea (Hun) sia Corporea (Po).

A proposito dei viaggi dello Hun, il Maestro Bottalo dice:

“L’andare e il venire degli Hun è delicato e leggero, non fa rumore, ma andare e venire da dove? Compiono voli misteriosi e lontani, soprattutto di notte quando si entra in un mondo in cui si dissolvono i limiti razionali del giorno che ci vincolano all’agire concreto. Si entra allora in un’altra dimensione in cui l’inconscio, diciamo noi, viene a galla, il puledro mette le ali divenendo un candido Pegaso. Gli Hun volano lontano per raggiungere gli aspetti più profondi del nostro essere. Quanto più il Cuore è calmo e sereno, tanto più gli Hun potranno volare liberamente e lontano senza danni, senza timore che non facciano più ritorno. E allora, al ritorno dai loro viaggi porteranno doni meravigliosi come fantasia, creatività, ideazione, chiaroveggenza e illuminazione: sono regali che ci ritroviamo a volte al risveglio senza sapere da dove siano venuti né come. Ma se il filo che lega gli Hun al Cuore a al Sangue si spezza perché questi ultimi sono deboli, non c’è più movimento di ritorno, c’è panico e terrore e si può arrivare alla follia delirante.”

2 – Si manifesta nelle unghie.

In medicina cinese le unghie sono considerate un “prolungamento” dei tendini, e come tali sono sotto l’influenza del Sangue del Fegato. Se il Sangue del Fegato è abbondante, le unghie sono irrorate e in salute, lucide, umide e sane. Se il Sangue del Fegato è in vuoto, le unghie mancano di nutrimento e diventano scure, dentellate, deformate, secche e si spezzano con facilità.

Nel prossimo articolo parleremo del 3 punto, ossia il libero fluire del Qi.

 

Bibliografia:

  • I Fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese – Giovanni Maciocia
  • Teoria e pratica Shiatsu – Carola Beresford-Cooke
  • Medicina Cinese – Ted J. Kaptchuk
  • Diagnosi Shiatsu – Franco Bottalo
  • L’agopuntura Tradizionale – Dianne M. Connelly

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